Il tempo delle arance in Serie A


Nella nona giornata di campionato, un nuovo protagonista ha fatto il suo ingresso in scena, l’ultima creatura griffata Nike

C’era una volta il pallone da calcio, quello classico, a pentagoni neri su fondo bianco. Un design che ha fatto storia, realizzato cucendo insieme 32 pannelli di cuoio per rendere più precisa la forma sferica. Un’evoluzione che fu clamorosa rispetto ai primi realizzati con strisce dello stesso materiale.
L’utilizzo del passato è però d’obbligo, perchè questo stile non c’è più. L’affannosa ricerca di novità che ha investito tutto il mondo del calcio in questi ultimi anni, ha travolto anche l’oggetto principe del gioco, modificandone materiali, metodi di fabbricazione e soprattutto l’aspetto estetico.
I grossi marchi sportivi hanno iniziato a dargli dei nomi; è così che dal Tango in poi ci sì è sbizzarriti, passando per Etrusco, Fevernova, Teamgeist, Jabulani, fino al meno cacofonico Brazuca. Un elenco che tra l’altro si riferisce solo ai mondiali, quindi solo ad una delle grandi aziende del settore.
La sfera della Serie A è invece prodotta da un’altra grande firma che, a suo modo, ha introdotto un’altra grande rivoluzione: la palla che va in letargo.
Da qualche stagione si gioca infatti fino a metà ottobre con un pallone “estivo”,  per i mesi più freddi sostituito da uno la cui differenza sta sostanzialmente nei colori.
Lo scorso weekend ha dato ufficialmente il via al tempo delle arance, una considerazione frutto della spiccata somiglianza cromatica. La sfera sarà utilizzata anche sui campi di Coppa Italia e tutte le competizioni Primavera, oltre che all’estero in Premier League e Liga.
Innovazioni spinte sempre più al limite, a volte anche oltre. L’unica costante rimasta è che la palla è rotonda, e tanto basta per farci seguire questo splendido sport.

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