L'arte del capovolgere di Claudio Ranieri

L’incredibile avvio del Leicester porta la firma del tecnico italiano, bravo a sovvertire lo scetticismo e ribaltare i pronostici

La maggior rivelazione di tutti i campionati europei è sicuramente il Leicester City, assoluta protagonista dell’avvio di Premier League.
Fin qui il segreto dell’exploit di mister Ranieri è il turnover, nel significato reale del termine british.
In Inghilterra inserire giocatori freschi nell’undici iniziale viene descritto col corretto termine rotation, e quella, considerando lo stato di forma dei suoi, difficilmente verrà adottata dall’ex tecnico di Roma e Juventus.
In realtà, to turn something over significa letteralmente capovolgere qualcosa. Nel caso dell’allenatore del Leicester, un modo di fare vincente, un’arte meravigliosamente produttiva. Rovesciare un po’ tutto: idee, pregiudizi e posizione in graduatoria.
Il manager testaccino ha capovolto la classifica e convinto i più scettici. Dall’ultimo posto al primo nel giro di un anno, il miracolo delle foxes basato su un calcio classico, tanto tradizionale quanto redditizio.
Il contropiede come arma principale, la velocità di Mahrez e Vardy strumenti essenziali nel pungere i rivali, manco a dirlo, trasformando l’azione da difensiva a offensiva. Poco possesso palla, pochi passaggi, molto cuore ed orgoglio. Una capacità assoluta di ribaltare velocemente il fronte di gioco, oltre a non darsi mai per vinti e non mollare mai; se ne sono accorte le 10 squadre avversarie sin qui rimontate.
L’arte del capovolgere, applicata allo stile di gioco e al risultato.
Nelle prossime 5 gare il Leicester affronterà Chelsea, Liverpool e City in casa, Swansea ed Everton fuori. Un mese di Dicembre terribile a detta di tutti, ma allo stesso tempo una grande opportunità di stupire ancora, arrivare al 2016 senza troppi punti persi e lanciarsi definitivamente per un posto in Europa.
Basta non vederla in modo sbagliato, basta assumere il punto di vista comune e capovolgerlo.
L’abilità fin qui riuscita meglio a Claudio Ranieri.

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