L'Europeo di Platini



La massima manifestazione continentale sarà un trampolino di lancio assoluto per il presidente Uefa, che non ha lesinato riforme e novità
Due pareggi che spareggiano, sancendo la qualificazione ad Euro 2016. Il bello del calcio.
A Lubiana e Copenaghen si è concluso con due segni x il programma dei playoff, con Ucraina e Svezia che hanno strappato gli ultimi pass per la Francia, non vincendo e non venendo vinti nella gara di ritorno; Irlanda e Ungheria ce l’avevano fatta qualche ora prima; pertanto il quadro delle partecipanti è ora completo.
Il continente sarà sicuramente ben rappresentato a livello geografico, con formazioni dell’Europa orientale, occidentale e centrale, ma anche da sud fino all’estremo nord, grazie alla rivelazione Islanda.
Certamente a questo variegato mosaico di nazionali ha contribuito la novità del formato, che per la prima volta nella storia di questa competizione allarga la partecipazione a 24 squadre.
Una riforma voluta fortemente dal presidente dell’Uefa, Michel Platini, ufficialmente per “alzare il livello della competizione e aumentare lo spettacolo.”


Il torneo tra l’altro si disputerà proprio nella patria dell’attuale massimo dirigente calcistico nel vecchio continente, per la felicità dei connazionali transalpini.
Più partecipanti però non è sinonimo di qualità, anzì. La presenza di compagini che in altre edizioni non si sarebbero nemmeno sognate di entrare nella fase finale ne è la testimonianza, così come avviene per l’Europa League, una manifestazione concepita dall’ex juventino e mai davvero appassionante fino a primavera.
C’è un grande vantaggio però. Le televisioni sono ben contente di poter trasmettere più gare, così come le federazioni più piccole sono liete di veder crescere sensibilmente la possibilità di accedere ad una grande manifestazione.
Anche i preliminari di Champions sono stati ristrutturati secondo questa logica, consentendo a squadre kazake, bielorusse e israeliane ma non solo, percorsi molto più agevoli rispetto agli anni passati.
Un’ulteriore novità, riguardante Euro 2020, sarà il carattere itinerante del torneo, oltre alle nuove affiliazioni come quella di Gibilterra, sempre più emblematiche della politica del Board Uefa.
Grande talento da giocatore, abile stratega da dirigente, Platini ha capito come guadagnare i consensi delle singole federazioni. Consensi che equivalgono a voti, magari in vista di una futura scalata alla presidenza Fifa.
In quel caso, già si parla di un Mondiale da 32 a 40 squadre.

Commenti

Post più popolari