Maurizio Sarri, l’uomo che ha riportato la lavagnetta al centro dello spogliatoio

Il gran periodo del Napoli è riconducibile al suo tecnico, emblema di un ritorno al passato, una piacevole conferma che il calcio si fa in spogliatoio e in campo, piuttosto che nei salotti televisivi
Un’idea, come un diamante, è per sempre, dall’interregionale alla serie A. Maurizio Sarri lo sa bene, la categoria non conta. Si, il livello dei giocatori è più alto, la velocità e gli stipendi aumentano a dismisura ma i movimenti ed il senso del gioco no. Cambiano le condizioni ma non me le convinzioni.
Il tecnico del Napoli è uomo con un credo ben preciso, un maniacale studioso di tattica, dedito al lavoro in allenamento e al sudore, un modo di essere ereditato dai genitori, operai fiorentini.
Serio e scrupoloso per quel che riguarda il campo, scherzoso, autoironico e disarmante per sincerità nelle conferenze, Sarri è figlio di un calcio meno permaloso, meno legato all’immagine e all’importanza di apparire infallibili.
Il suo modo di interpretare la vita da panchina è certamente in netta controtendenza rispetto alla new age dei mister italiani.
Umiltà, olio di gomito e tanta, tanta passione; quell’amore verso questo sport che lo porta ad analizzare allo stremo le gare, a proporre più di 30 schemi dai piazzati, che lo convince a vestire sempre in tuta, perchè in fondo quello del tecnico è un mestiere da campo e non da scrivania“.
Un mestiere, che chiamarlo tale è persino esagerato per chi, per sua stessa ammissione l’avrebbe fatto “anche gratis dopo il lavoro“.
In un mondo sempre più vincolato all’aspetto economico, un bel ritorno all’origine, al sogno proibito di fare di ciò che si ama il proprio lavoro. Reo, secondo alcuni, di non possedere un profilo internazionale, ha già dimostrato una capacità di insegnare movimenti ed automatismi universali. La moca del caffè in ritiro, il mozzicone della sigaretta tra le labbra, sintomi di un totale disinteresse per l’apparenza, perchè predicare calcio è un altra cosa.
Un allenatore con la A maiuscola, senza profili social nè sponsorizzazioni particolari, la cui unica concessione alla modernità è l’utilizzo di un drone, manco a dirlo, finalizzato al miglioramento della seduta di allenamento.
Dai professionisti ai dilettanti, la carriera di mister Sarri all’insegna della gavetta, della meritocrazia e della preponderanza della lavagna tattica rispetto al salottino televisivo.

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