La competizione più snobbata del mondo

Prevedibile, ingiusta, antisportiva, tutti i difetti della competizione che meno interessa gli appassionati calcistici

Formazioni ricche di riserve, orari improbabili e stadi più vuoti che per le gare di campionato, che di questi tempi è una mezza impresa.
Un declino irreversibile e nemmeno troppo lento quello della Coppa Italia, che suscita sempre meno interesse e a cui va assegnato il titolo di “manifestazione più snobbata” del mondo.
Lega, club, giocatori, tifosi e allenatori, di questa coppa non gliene frega nulla a nessuno. Almeno fino a Febbraio/Marzo.
Una triste ma inevitabile conseguenza della formula ideata.
Strutturata in questo modo la manifestazione rappresenta più una ciambella di salvataggio per i grandi club, una ghiotta opportunità di portare a casa un trofeo col minimo sforzo, specialmente se la stagione sta prendendo una brutta piega.
Le big infatti accedono direttamente agli ottavi, da giocare peraltro in casa contro squadre presumibilmente abbordabili. Quattro partite per arrivare alla finale di Roma, l’unica fatica ulteriore è la semifinale spalmata su 180 minuti, una gara inserita più che altro per non far torto a nessuna delle compagini potenti del calcio italiano che vi si presentano, in modo da dargli pari opportunità giocando metà del confronto in casa.
Per le società di Lega Pro e Serie B invece, il cammino inizia ad agosto, un calvario lunghissimo basato sul paradossale concetto per cui formazioni meno forti dovrebbero prendere seriamente una competizione in cui per arrivare in fondo dovrebbero riuscire a battere almeno quattro squadre di caratura superiore, per di più in trasferta.
A tal proposito Sarri in versione empolese parlò chiaro lo scorso anno:“A me non piace la Coppa Italia nella maniera più assoluta: è una manifestazione antisportiva, ci sono squadre che entrano in ballo adesso (febbraio ndr), mentre noi stiamo giocandocela da quest’estate. Non mi interessa assolutamente niente di questo torneo.”
Ingiusta, non equa e conseguentemente prevedibile, i tre aggettivi da cui si origina il male di questo trofeo.
Irriverente il confronto con l’Inghilterra, dove all’ambitissima Fa Cup (il più antico torneo della storia) è stata aggiunta la coppa di Lega. Inoltre, se è vero che anche oltremanica le più blasonate entrano in gioco dopo, è altrettanto corretto evidenziare come il sorteggio senza restrizioni permetta a volte cavalcate incredibili di squadre insospettabili, aumentando la spettacolarità.
Chissà se anche nel Belpaese troveremo la forza di restaurare la coppa nazionale, modificando il formato, evitando di favorire le grandi e, perché no, esponendole a qualche figuraccia calcistica in più….

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