L'eroe dei quattro mondi

Finisce la carriera di Didier Drogba, l’elefante più amato di tutto il mondo

Un rude gentiluomo dell’area di rigore. Forte, potente, aggressivo come pochi, ma al contempo leale e sportivo.
La carriera di Didier Drogba parla chiaro.
Caratteristiche che non potevano che andare a genio con lo spirito biritsh del pubblico di Stamford Bridge, più che una squadra un habitat naturale per il più importante degli elefanti, come da sempre sono soprannominati i calciatori della nazionale ivoriana.
Nella capitale inglese il centravanti africano è diventato grande, non stupisce dunque il suo prossimo ingresso nello staff tecnico di Guus Hiddink, nuovo tecnico del Chelsea.
Un ritorno a casa che significherà il ritiro dal calcio, la fine di una meravigliosa avventura per i campi verdi d’Europa, ma non solo.
Un Garibaldi del calcio, un eroe non dei due mondi, ma di quattro.
Mamma Africa, le campagne europee su entrambe le sponde della manica e sul Bosforo, l’esperienza cinese ed infine i sei mesi nella Mls americana.
Le Mans, Marsiglia, Chelsea, Galatasaray, Shangai e Montreal.
Tanti trionfi, molti titoli e l’amore incondizionato di ogni tifoseria per cui ha giocato.
Come con i Blues da nessun’altra parte però.
4 Fa Cup, 3 Coppe di Lega, 4 campionati, 2 Supercoppe inglesi e, dulcis in fundo, la Champions League nel 2011-2012.
La prima, tanto agognata, nella storia del club londinese, vinta da protagonista assoluto.
“Tu sei un buon giocatore, ma se vuoi diventare un campione devi giocare nella mia squadra.” Questo, prima di acquistarlo da Marsiglia nel 2004, gli disse Mourinho, lo stesso manager che pochi mesi fa lo incoronò davanti a tutti con la parte in oro del trofeo della Premier League.
Una storia meravigliosa, tanti capitoli, tutti di successo. Solo un titolo però è riuscito a sfuggire alla proboscide dell’elefante ivoriano, quello della Coppa D’Africa.
Una coppa ambita, ma mai raggiunta, nonostante la generazione di fenomeni composta con Tourè, Kalou e Gervinho.
Un riconoscimento che i suoi “fratelli” hanno messo in bacheca alla prima occasione utile dopo il ritiro dalla nazionale di capitan Drogba, che ovunque è andato ha sempre vestito con successo i panni del capopopolo, tranne con la selezione del proprio paese.
Non il massimo per l’eroe dei 4 mondi, che però ha esultato con il suo paese, perché l’invidia e la delusione non fanno parte del vocabolario di Didier.

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