Il Camp Nou tra le bombe

L’effetto benefico di un pallone, unico oggetto sferico amico per chi si trova nel mezzo della guerra

Un passaggio smarcante, un dribbling mai visto, una scorribanda offensiva per ingannare la difesa avversaria.
Al di là degli schemi, al di là della tecnica, il calcio è fantasia, creatività. Per questo piace così tanto ai più piccoli, per questo piace così tanto ai più grandi, che riscoprono nella magia del football il bambino che c’è in loro.
Il calcio rappresenta la possibilità di giocare in strada ed immaginarsi al Camp Nou, San Siro o al Maracana; giocare con un pallonaccio sgangherato ed avere la netta sensazione di calciare l’ultimo prodotto della Nike o la sfera ufficiale dei mondiali, griffata Adidas.
Oppure….prendere una busta, colorarla di bianco e celeste e scrivere con un pennarello nome e numero del giocatore più forte al mondo, con la convinzione di indossare la camiseta della selecciòn argentina di capitan Lionel Messi.
Le immagini di Murtaza, bambino afghano autore di tutto ciò, hanno fatto il giro del mondo e devono, se già non lo hanno fatto, scatenare una duplice reazione.
Se da un lato fanno riflettere sulla situazione di povertà e criticità che imperversa in alcuni luoghi del globo, dall’altro confermano ancora una volta la potenza del calcio, un vero e proprio veicolo di sogni, un contraddittorio rifugio evasivo che permette grazie alla fantasia di spingersi in contesti ben diversi.
Trovare un angolo di paradiso tra i villaggi in fiamme nell’estremo sud dell’Afghanistan, tra le truppe dell’esercito ed i talebani.
Una storia incredibile, arrivata anche alle orecchie di Messi e del Barça, che ha spinto i protagonisti a muoversi, a regalare un sogno ad un bambino che il significato della parola pace lo conosce solo attraverso ciò che non è, ossia il contrario di ciò che vede ogni giorno.
La federazione calcistica afghana ha ricevuto una maglia da donare a Murtaza, oltre al compito di fare da tramite tra il club catalano e la famiglia, ufficialmente invitata al Camp Nou per assistere ad un match e conoscere la Pulce argentina.
Sarà fantastico, sarà un desiderio espresso e realizzato. Perché il calcio aiuta a sognare, ma ogni tanto è bello e giusto farlo anche ad occhi aperti.

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