Una partita inguardabile

Cronaca di un match paradossale, quando le sviste arbitrali sono inevitabili
“Ragioniere, batti lei!”
Chissà se Paolo Villaggio, nella celebre interpretazione dell’incontro di tennis tra il ragionier Fantozzi e Filini abbia tratto ispirazione, sta di fatto che nel 1945 è andata in scena una gara di calcio certamente inguardabile. Nel senso letterale del termine.

Come nel film, la nebbia infatti fu la protagonista assoluta in un match amichevole tra Arsenal e Dinamo Mosca in programma a White Hart Lane, poiché Highbury, casa dei Gunners, in quei tempi di guerra veniva utilizzato come centro di controllo dell’aeronautica britannica.
In quel caso, a nulla valsero le lamentele dei giocatori verso l’irreprensibile arbitro russo, deciso a far disputare la partita nonostante la scarsa visibilità, anche in considerazione del lungo viaggio e del legame col tecnico connazionale, che pochi giorni prima aveva dichiarato che “andare in Inghilterra e non sfidare l’Arsenal sarebbe stato come andare a El Cairo e non vedere le piramidi”.
Tuttavia la foschia era così fitta che il gioco si trasformò in una farsa assoluta, con entrambe le compagini per lo più schierate nella propria metà campo, sperando di cavarsela in qualche modo.
Missione che fallì da subito.
Il direttore di gara infatti estrasse un rosso ad un calciatore di casa, reo di aver protestato per la decisione di giocare. Poco male, perché da causa di inferiorità numerica il maltempo si trasformò subito in condizioni necessaria a ristabilirla, con l’espulso che rientrò nel terreno di gioco dopo pochi minuti, in grande nonchalance.
Ancora più assurdo quello che accadde di lì a poco. Il portiere dei Gunners, confuso dalla nebbia andò a sbattere sul palo nel tentativo di parare. Una botta atroce.
Dolorante alla testa, l’estremo difensore era definitivamente fuori gioco. Senza che nessuno se ne accorgesse, entrò un ragazzo del pubblico che, sfilando i guanti al numero 1 titolare, si mise tra i pali al suo posto.
Non furono certo meno astuti i giocatori della squadra ospite. La Dinamo Mosca ad un certo punto preparò una sostituzione: dentro il numero 14 al posto di…nessuno.
Il giocatore cambiato infatti non uscì mai dal campo, cosicché presto i russi si trovarono in 12. Un trucchetto proficuo e ripetuto a più riprese. Ad un certo punto  c’erano più di 15 giocatori contro l’Arsenal.
Gli inglesi, in grossa difficoltà ed incapaci di recuperare la sfera dai piedi avversari, iniziarono a sospettare qualcosa, ma la nebbia impedì loro di contare gli opponenti in campo.
Fu così che da uno svantaggio iniziale di 3-1, i russi riuscirono a rimontare e conquistare la vittoria, imponendosi per 3-4.

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