Altro che LegaPro: cronaca di una giornata da Serie A

Pisa-Foggia, la ciliegina sulla torta di una giornata perfetta 
Dicono che vedere le partite da neutrali ti faccia apprezzare maggiormente il gioco. Sembra che essere super partes permetta di vivere al meglio una gara spettacolare.
La realtà è diversa: mai come questa volta ho avuto il rammarico di non appartenere a nessuna delle due tifoserie, sia quella vincente che quella sconfitta sul campo.
Il pathos, l’emozione, la sofferenza che si provano non hanno prezzo e regalano quel tocco di magia ad un’esperienza da ricordare come una finale playoff.
La promozione in Serie B da giocarsi in 180′ minuti. Pisa e Foggia e quell’obiettivo comune.


La domenica inizia presto, partenza mattutina e via verso la Toscana, per fare una gita con la scusa della partita. O per vedere la partita con la scusa della gita. Fate voi.
L’itinerario da Roma è fatto: classica sosta all’Autogrill, casello, mare a vista sullo sfondo, altro casello, verde interminabile della Maremma, casello. Si passa anche per Livorno, ma oggi noi si va a Pisa, dai tanto odiati rivali.
Una volta arrivati lo scenario è meraviglioso. La città è a misura d’uomo, con buona volontà e un po’ di camminata si gira quasi tutta. Borgo stretto, Piazza dei Cavalieri, il Palazzo dell’Orologio, il Palazzo della Carovana. Attraversando anche l’Arno.
Non solo arte però, anche la cucina toscana merita, ed il pranzo lo testimonia.
Una volta sazi, ci si concede la torre ed il campo dei miracoli come dessert. Il dulcis in fundo artistico che riempie i palati degli amanti di cultura e arte. Un prato verde, che ispira a riflessione e la lettura, ma anche una bella parata in tuffo o una rovesciata. Niente palla però, nei pressi del Battistero e della torre non si può giocare.
Uno spettacolo. Il verde dell’erba, il bianco del marmo, quel senso di rilassatezza e serenità nonostante la miriade di turisti. Cinesi, inglesi, americani e foggiani. Inizia a spuntare qualche sciarpa rossonera, si avvicina l’inizio.
Lo stadio è a due passi. Dalla forma d’arte più sofisticata, da quello stile romanico pisano che riconoscono in pochi, alla disciplina artistica più popolare, amata e commentata da tutti, in soli 5 minuti di passeggiata.
Affrontare la giornata con la presunzione di chi pensa di andare in Toscana ad assistere ad un calcio di livello inferiore a quello della propria squadra, con quell’idea che sarà una sfida forse anche noiosa.
Ci vuole poco a ricredersi. Stadio esaurito, non grandissimo, ma abbastanza capiente. I satanelli pugliesi srotolano una bella coreografia, semplice ma efficace, d’altronde in trasferta non è mai facili organizzarsi. I tifosi neroblu tirano fuori questa meraviglia che a parole è difficile descrivere.
Se possibile il match è anche meglio. Subito 2-0 per gli uomini di Gattuso, poi 2-2.
Infine 4-2 Pisa. Tanti gol e cambi di risultato, gioco arioso e spumeggiante, tanto tifo ed una promozione ancora in bilica nonostante tutto.
Uno spettacolo degno di esser vissuto dal vivo. Il ritorno è dolce, sarà una giornata da ricordare. Un’esperienza da Serie A, un evento che con la Lega Pro ha poco a che vedere.

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