Fratelli contro

La partita dei fratelli Xhaka, una storia che colora l’ Europeo
Io e mio fratello abbiamo un ottimo rapporto. Non siamo solo fratelli ma anche migliori amici. Subito dopo il sorteggio, eravamo entrambi nervosi. Ora siamo sereni invece.”

Non potrebbe essere altrimenti per Granit Xhaka, 23enne centrocampista appena acquistato dall’Arsenal per circa 45 milioni di euro. Regista, mancino naturale e perno della nazionale svizzera, l’ex Moenchengladbach sta vivendo un sogno.
Titolare indiscusso della selezione elvetica, sfiderà il fratello nella prima di Euro 2016.
Avete letto bene. Sfiderà. Strano ma vero.
Nati in una famiglia albanese di origine kosovara, ma in Svizzera, dove mamma e papà avevano deciso di trasferirsi per fuggire dalla guerra e dalla situazione difficile nei balcani.
Granit classe 1991, Taulant 1992. Entrambi bravi e tignosi, entrambi presi dalle giovanili del Basilea dove fanno tutta la trafila. Il primo viene convocato dalla Svizzera, in una partita epocale. Colpevole di “aver rinnegato la patria” viene fischiato in ogni istante del match d’esordio contro l’Albania. Come Shaqiri, come Behrami.
Mi ritenete un traditore ma io mi sento albanese al 100%”. Dichiarazioni nel post partita che lasciano perplessi, che fanno riflettere sul tema oriundi e le naturalizzazioni non sentite degli atleti.
Taulant non ha bisogno di parole, non dimentica le origini e nel 2014 accetta la chiamata di De Biasi. E’ albanese anche sul rettangolo verde di gioco.
E’ così che in Svizzera-Albania ad Euro 2016, per una volta non saranno uno a fianco all’altro, ma di fronte, pronti a combattersi quel pallone che potrà risultare decisivo, come quando giocavano nel salone di casa.
Taulant e Granit, una fratellanza internazionale.

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