Pillole di British Football: il restyling incompreso del Crystal Palace

Storie, aneddoti, curiosità del calcio oltremanica. La storia delle eagles e la svolta negli anni 70
Le origini del Crystal Palace sono piuttosto note a tutti. Il club, nato per volere dei proprietari dello stadio dove si svolgevano le finali di Fa Cup, fu fondato nei primi anni del 1900 da alcuni lavoratori del “Palazzo di Cristallo”, costruito circa 50 anni prima per l’Esposizione Universale.
La squadra, considerando la presenza fondamentale sotto il profilo organizzativo ma anche manageriale di Edmund Goodman, ex Aston Villa, prese gli stessi colori della squadra di Birmingham, ossia il claret and blue. Almeno fino al 1972.
L’anno della svolta.
In quegli anni molti club stavano abbracciando l’idea di modificare il proprio stemma ed anche i colori, ed il Palace non fu da meno.
Le strisce della maglia furono aggiornate ed un nuovo logo societario venne introdotto, nel tentativo di dare un taglio al passato e conferire alla squadra un tocco di modernità.
Il “badge” rinnovato includeva un uccello dallo sguardo fiero, originalmente pensato dal disegnatore come una fenice, un riferimento chiaro alla capacità di rinascere dalle proprie ceneri da parte del club, dopo che l’incendio del 1936 aveva distrutto la costruzione in vetro che aveva ispirato i fondatori.
I tifosi, anche affascinati dall’idea di avvicinarsi al grande Benfica di quegli anni,  videro l’animale come un’aquila, la stessa che dominava il logo dei campioni lusitani. In breve tempo i giocatori del Palace “guadagnarono” un nuovo soprannome.
Nel 1973 the eagles (aquile) sostituì il nickname originale the glaziers (vetrai), i colori sociali passarono dal claret and blue al rosso vermiglio e blu in onore del Barcellona. Una scelta particolare, che fece, e fa tuttora, del Palace l’unica squadra con queste variazioni cromatiche in Inghilterra.
Fu così che il restyling si completò, dando, seppure in maniera parzialmente involontaria, quell’immagine con cui la formazione di Selhurst Park è rimasta nella storia del calcio e nel suore dei propri sostenitori.

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