Pillole di British Football: quando Victoria Beckham entrò in causa col Peterborough

In Inghilterra, ma più in generale nel mondo del calcio britannico, praticamente tutte le squadre hanno un soprannome. Origini piuttosto ovvie per alcuni, meno per altri.
Intorno al 1920, nella periferia di Cambridge, il Fletton United era una squadra piuttosto conosciuta nonostante i risultati sportivi non fossero sensazionali. La militanza perenne nelle categorie più basse del calcio inglese spinse così il manager Pat Tirrell a fare una dichiarazione che avrebbe per sempre segnato la storia del club: “Sto cercando giocatori eleganti per formare una squadra elegante, del tutto nuova rispetto al passato.” 
In inglese “I’m looking for posh players for a posh new team”. Da lì il soprannome, The Posh.

Due anni dopo il club entrò a far parte della Southern League e, per aumentare il giro d’affari ed il numero dei sostenitori, divenne Peterborough e Fletton United. Fallita nel 1932 la società venne rifondata col nome unico di Peterborough FC.
The Posh, come un diamante, per sempre; il soprannome rimase immutato. Fino al nuovo millennio.
Nel 2002 la dirigenza decise di registrare il nickname come proprio marchio, a 68 anni dalla sua nascita, ignaro di quanto sarebbe successo di lì a poco. L’Uk Patents Office infatti, ricevette un inaspettato reclamo da nientepopòdimenoche Victoria Beckham, moglie del piede destro più educato del calcio inglese, conosciuta anche come Posh Spice.
La cantante rivendicava il proprio “nome d’arte” come un marchio conosciuto globalmente, intimando al club l’interruzione del suo utilizzo nel merchandising calcistico, pena una grossa causa milionaria.
Un atteggiamento imprevisto che lasciò il presidente Geoff Davey letteralmente disorientato: “Quando ho saputo la situazione sono rimasto senza parole, sia perché non capisco come si possa mettere in discussione l’utilizzo da parte nostra del nostro soprannome, sia perché non credevo una star mondiale come Victoria Beckham si interessasse e potesse iniziare un contenzioso così frivolo.”
Effettivamente si trattava di una banalità, tanto che la situazione venne subito chiarita. Posh Spice, forse anche comprendendo che quando il nickname fu coniato lei non era ancora nei pensieri dei genitori, abbandonò l’idea di intraprendere la battaglia, inviando alla sede della squadra una lettera in cui desisteva.
Tutto bene quel che finisce bene, avranno pensato i diretti interessati, Posh è un termine abbastanza grande per tutti e due, Peterborough e Victoria.

Commenti

Post più popolari