Un bambino ed il suo idolo

Ho visto un bambino incontrare il suo idolo, e piangere a dirotto.

Una foto, una firma, una lettera d'inchiostro colano su carta per ogni lacrima sul volto.



Era un pianto bello, uno di quelli che svuotano gli occhi, ma riempiono il cuore.

Il pianto dolce di un bambino che incontra il campione che ammirato da sempre, il supereroe del nuovo millennio, colui che vede il male ha nelle difese avversarie.

Un'emozione che parte dal cuore ed arriva agli occhi, una lacrima che scende ad illuminare il sorriso sincero di chi sa ancora emozionarsi genuinamente. Di chi vede le cose senza esasperazioni, di chi è ancora incontaminato dalla parte marcia di quello sport, ancora solo un fantastico mondo di divertimento.

Trovarsi di fronte a un qualcosa più forte di sé stessi, a quell'incontro con il il proprio idolo capace di  suscitare reazioni incontrollabili.

Una gioia che sovrasta, inebria, manda fuori giri; è lì, vorrebbe esprimere tutta la contentezza ma non riesce.

Mi piace pensare a quelle lacrime non solo come felicità, ma anche come un pizzico di frustrazione dovuta all'incapacità di manifestare tutta la devozione di fronte a chi ha davanti.

E allora a quell'incontro che sogna, ha immaginato e per cui si prepara da tempo, arriva paradossalmente impreparato,  spiazzato, senza parole. Non lo vive, ma lo subisce....e si fa travolgere dal flusso dell'emozione.

Ho visto un bambino piangere, ed era bellissimo.   


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