L'assist alla Totti

Il capitano romanista e quella predisposizione naturale a mettere il compagno davanti al portiere 
Il doppio passo alla Ronaldo, il tiro alla Del Piero, la rovesciata alla Van Basten, un colpo di testa alla Pelè.
Molti grandi calciatori sono passati alla storia per un colpo specifico nel quale si sono brillantemente distinti, un gesto del proprio repertorio che hanno ripetuto più volte, facendolo loro, trasformandolo in un marchio di fabbrica, una sorta di copyright calcistico.
Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare di Totti ed i suoi assist, una sorta di consuetudine che per 25 anni ha scandito le domeniche del campionato italiano. Destro, sinistro e tacco, i modi di mandare in porta in compagni sono e sono stati i più svariati.

Una tipologia specifica però può essere definita l’assist alla Totti.
Il capitano romanista si è reso famoso per questa sua capacità di ritagliarsi una porzione di campo libera, allontanandosi dalla difesa avversaria e venendo incontro ai compagni oppure defilandosi sulla destra o più preferibilmente a sinistra, per poi servire di prima l’inserimento dell’attaccante.
Il primo segreto del numero 10 è proprio questo: farsi trovare libero, soprattutto in un calcio in cui la fisicità estenuante non gli consentirebbe più di fare ciò che vuole.
Altri due punti fondamentali riguardano la postura del corpo e la visione di gioco; come tutti i giocatori longevi, anche Totti ha trovato un elisir di giovinezza nella capacità di guardare e capire lo sviluppo dell’azione prima di impossessarsi della palla, oltre all’astuzia di mettersi in una posizione che gli consenta di giocare di prima.

Nel 90% dei casi, un istante prima che gli arrivi la sfera, il romano alza la testa per vedere la disposizione di compagni e avversari, decidendo già prima cosa fare.
Ingannata da questa posizione “di mezzo”, la difesa spesso non interpreta bene il da farsi, dubbiosa se abbassarsi verso la propria porta oppure alzarsi per portare una pressione sulla palla. Ne viene fuori una situazione ibrida, un momento in cui i 3 o 4 difendenti non sono ben allineati, interpretando la situazione  differentemente l’uno dall’altro; in quel momento fatalmente Totti riesce a dare un passaggio in quella zona tra il portiere ed i centrali avversari.
Non è necessario che i beneficiari dell’assist siano calciatori veloci, basta attaccare lo spazio con i tempi giusti; arrivando in corsa infatti, riescono a prendere sul tempo i centrali avversari, presentandosi tu per tu con l’estremo difensore rivale.
Lo sanno bene tutti quelli che sono scesi in campo insieme al 10 giallorosso nel corso degli anni, ultimi in ordine cronologici Edin Dzeko e Mohamed Salah, nel match con la Sampdoria.
E’ l’assist alla Totti, una delizia per i palati fini del calcio.

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