Evasioni di campo. Halloween, il mio tradizionale fallimento



Il mio rapporto con il giorno di Halloween sta diventando un problema. 
Ogni volta il suono del campanello coincide con il via di una ricerca disperata quanto effimera di qualcosa con cui poter riempire le ceste bramose di caramelle.
Sempre con risultati nulli. Sempre con la stessa amara conclusione. 
La scarsa propensione ai dolciumi della famiglia Simmi ha fatto si che dinanzi al grido "Dolcetto o Scherzetto" io mi sia trovato troppo spesso costretto a lasciare a mani vuote maghi e streghette, non trovando alcun tipo di leccornia da offrire a quest'esercito invasore di piccoli palati dal cuore tenero.
A dire la verità un anno in salone qualcosa avevo trovato: una bella tavoletta di cioccolato al viagra che goliardicamente mio fratello aveva comprato all'Eurochocolate di Perugia, ma preferii saggiamente lasciarla dov'era... 

Quest'anno però, forte dell'esperienza passata ho fatto un pizzico di spesa, il minimo sindacale per evitarmi la solita figuraccia....
Arrivato il fatidico momento, riempio quella busta a più non posso, pensando idealmente di espiare le colpe degli anni passati. Mi sento un benefattore inimitabile, un nuovo idolo pronto a scalfire il primato di Babbo Natale agli occhi dei bambini. Ormai calato nella parte de "il Willy Wonka di Monteverde", distribuisco caramelle e cioccolatini a dismisura, un'esagerazione dettata dallo sguardo eloquente e minaccioso della bambina che ho di fronte, ma anche dall'esigenza di recuperare gli anni perduti, gli anni di ceste vuote ed occhiate schifate di chi si aspettava ben altro trattamento.
Soddisfatto per averla finalmente sfangata, torno a studiare, ignaro del fatto che contrariamente ai dolciumi che ho comprato per l'occasione, i maghi che nel pomeriggio si presenteranno a riscuotere il loro meritato bottino non sono terminati. 
Passa un quarto d'ora. Nuove streghe sono alla porta, nuovi maghi esigono che le loro aspettative vengano soddisfatte.
In un battito di ciglia, come per "magia", anche quest'anno mi ritrovo a compiere una ricerca inutile senza risultati, anche quest'anno lascio qualcuno a mani vuote. 
In poche parole una tradizione nella tradizione.
La prima è tutta mia, la seconda di origini celtiche.
Uno zuccone alle prese con la notte delle zucche.

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