Evasioni di campo. Un posto dove costruire ricordi futuri

La ruota panoramica torna a girare, si riaccendono le luci sul LunEur.



Nato nel 1957, il parco giochi più antico d'Italia, riapre. 

Tutti i romani nati fino agli anni 90 lo conoscono bene. Sono in qualche modo legati a questo quadrante cittadino a lungo caduto in disgrazia.

Da luogo di divertimento, teatro di attrazioni dai colori vivaci, a triste e fatiscente accozzaglia di grigiume arrugginito, paradosso deprimente tipico di un mondo in cui i sogni dei più piccoli sono troppo spesso infranti dagli adulti.
Un contrappasso inaccettabile che ha costretto un posto in cui tutto prendeva vita a rimanere in uno stato di coma, moribondo scenario di un'allegria perduta.

Da ieri non più però.

Un pesce rosso, un peluche, una pistola giocattolo. 

Un "bottino" da regalare alla prima fidanzata, un ambito premio con cui far felice un figlio. La felicità negli oggetti semplici, la gioia di una giornata serena passata al Luna Park.

Caramelle dolci o zucchero filato, giostrai dalla voce squillante e occhi sorridenti dei bambini all'ingresso. Un pomeriggio nel paese di balocchi, un angolo di città in cui costruire i ricordi futuri. 
Tutto in un quartiere ricco di verde. 

Finalmente sarà di nuovo così. Con qualche differenza, dedicato perlopiù ad una fascia di età più piccola, il parco sarà meta ideale per bambini dai 0 ai 12 anni.

Alcuni cambiamenti, giostre nuove e attrazioni vecchie. Come la ruota, che gira ancora....

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