Scivolando sotto la Kop

Saluta il calcio la leggenda del Liverpool, lo storico capitano Steven Gerrard
Lanciarsi sulle ginocchia, scivolando sul prato verde di Anfield. Svariati metri, interminabili momenti sfilando via sotto la Kop, passando davanti a tanti volti festanti.
Osservarli uno ad uno, consapevole che tra quei tifosi c’è chi, come te, vede nel Liverpool più di una semplice squadra di calcio.
Un modo di esultare semplice, ma non banale. Una corsa ininterrotta, dal gol alla gioia, esprimendo e dando sfogo a tutti i propri sentimenti.
Steven Gerrard è stato tutto nel suo modo di festeggiare i gol: essenziale ma tremendamente efficace. Verbi al tempo passato, perché è arrivato l’annuncio dell’addio al calcio giocato, dopo la parentesi americana in Mls.
Centrocampista completo, giocatore abile nell’usare la sciabola ma anche il fioretto, mantenendo la propria eleganza anche nelle battaglie dei campi britannici a volte fangosi.
Mediano, regista ed incursore. Rifinitore che non disdegnava il gol. Tackle duri, piede educato, Steven è stato un numero 4 ed 8 allo stesso tempo. Capitano vero, condottiero di mille battaglie, che lo hanno portato a vincere svariati trofei.
Due coppe d’Inghilterra, tre coppe di lega, due charity shields, una coppa Uefa e due supercoppe europee; ma soprattutto quella Champions sollevata ad Istanbul, dopo la storica rimonta iniziata proprio con una sua rete. Un colpo di testa, altra qualità innata di StevieG.
Non solo fiori e rose, anche qualche spina. La nazionale, quella generazioni d’oro mai vincente, ed infine quel titolo di Premier League mai arrivato; proprio per un proprio sfortunato scivolone. Per una volta non sulle ginocchia ma su un maledetto retropassaggio.
Un grosso ed unico rimpianto di una carriera da vero scouser, da uno che non camminerà mai solo.
“Quando morirò non portatemi all’ospedale, portatemi all’Anfield. Io sono nato lì ed è lì che voglio morire”.
Un senso d’appartenenza illimitatamente reciproco, perché lui è stato e continuerà ad essere il Liverpool così come i reds continueranno a rispecchiarsi in lui.
Addio Steven ci mancheranno le tue aperture ed i tuoi lanci calibrati.

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