Evasioni di campo. Un giro in vespa



Tre mesi dopo.

Esami finiti, impegni conclusi, tanto tempo libero.

Per pensare, per leggere, ma soprattutto per scrivere e mettere un po' di nero su pagine che troppo a lungo sono rimaste bianche.

Più il blog rimaneva vuoto, più io mi riempivo di umori, sensazioni ed emozioni che non ho potuto esprimere, non ho potuto "travasare" in questo mio Zibaldone di pensieri, più tecnologico ma certamente meno autorevole rispetto a quello leopardiano.

La serata di ieri è il miglior pretesto per aggiornare questo mio spazio. Una giornata tanto piacevole quanto inaspettata, probabilmente due peculiarità che vanno di pari passo più di quanto si possa immaginare.

La tregua di un sole caldo che lascia spazio alla serata, la vespa che si muove sinuosa in una Roma che fa da sfondo.

Ma soprattutto la piacevole compagnia di un passeggero pieno di cose da dire, da raccontare, con quel suo modo di aprire sé stesso un po' a parole sue, un po' con quelle delle canzoni della propria playlist, rigorosamente sparata a massimo volume nelle cuffiette che fanno da tramite, che legano le menti di chi guida e di chi è seduto subito dietro.




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